vittima malasanità

Vittima di malasanità: cosa fare per ottenere un risarcimento

Sei stato vittima della malasanità e vuoi richiedere un risarcimento per i danni subiti?

Il nostro team di avvocati specializzati è qui per fornirti assistenza legale mirata e proteggere i tuoi diritti e farti ottenere quanto ti spetta.

 

 

Quando si è vittima della malasanità

Si può ritenere di essere vittima della malasanità quando si verificano errori medici imputabili a imprudenza, imperizia o negligenza.

Nello specifico, tali situazioni si verificano quando:

  • il medico non valuta adeguatamente i rischi, agendo con superficialità o ritardo
  • non vengono adottate le necessarie precauzioni, a causa di mancanza di preparazione o competenza
  • si effettuano interventi non corretti o non necessari, o si formulano diagnosi errate.

In tutte queste circostanze, il paziente ha il diritto di ottenere un risarcimento per i danni subiti.

 

Cosa fare per richiedere il risarcimento vittime della malasanità

Per richiedere il risarcimento come vittima della malasanità, è importante iniziare raccogliendo tutta la documentazione medica relativa al caso, inclusi referti e cartelle cliniche.

Dopo aver raccolto queste informazioni, potrebbe essere necessaria una perizia medico-legale per dimostrare il collegamento tra l’errore sanitario e il danno subito.

Con tutta la documentazione e la perizia pronte, l’avvocato procederà con la richiesta di risarcimento, inizialmente cercando un accordo stragiudiziale con la struttura sanitaria o il medico responsabile.

Se non si raggiunge un accordo, si potrà sempre avviare un’azione legale presso il tribunale competente per ottenere il risarcimento.

 

Quanto tempo per richiedere il risarcimento vittime di malasanità

La Legge Gelli-Bianco stabilisce termini diversi per agire a seconda della responsabilità:

  • se è attribuibile alla struttura ospedaliera, il termine massimo per presentare la richiesta di risarcimento è di 10 anni
  • se è del medico privato, il termine è di 5 anni.

In situazioni in cui i danni emergono successivamente, ad esempio a seguito di un’operazione chirurgica non riuscita, il termine per agire decorre dal momento in cui il paziente prende coscienza del danno subito.

 

La nostra assistenza

Consapevoli delle difficoltà che puoi incontrare nell’affermare i tuoi diritti, ci impegniamo ad ascoltarti attentamente e comprendere appieno le tue esigenze.

Ti offriamo la soluzione al tuo problema occupandoci di:

  • raccogliere e analizzare tutta la documentazione medica necessaria
  • fornire una consulenza legale specialistica e personalizzata
  • ottenere una perizia medico-legale qualificata
  • gestire le trattative con la controparte per un risarcimento stragiudiziale
  • assisterti durante l’intero iter legale, qualora sia necessario intraprendere un’azione giudiziaria.

Lavoreremo con determinazione per garantire che tu ottenga il risarcimento che ti spetta e che i tuoi diritti vengano rispettati.

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Vittime di malasanità: quando è responsabile l’ospedale?

Secondo l’art. 1228 del codice civile, un ente sanitario può essere ritenuto responsabile per i danni causati dal personale medico che lavora al suo interno, anche se questi non sono dipendenti diretti.

Ciò vale sia per le cliniche private che per gli ospedali pubblici, dato che entrambi sono soggetti agli stessi obblighi legali nei confronti dei pazienti.

La giurisprudenza conferma che non esistono distinzioni nella responsabilità civile tra le due tipologie di strutture sanitarie, poiché entrambe incidono sul diritto alla salute, tutelato costituzionalmente.

Di conseguenza, il risarcimento per danni dovuti a negligenza medica non varia in base alla natura pubblica o privata dell’istituzione sanitaria.

 

Come quantificare il danno per il risarcimento delle vittime di malasanità?

Il Tribunale di Milano ha introdotto delle scale valutative per calcolare i danni da malasanità, assegnando un valore monetario specifico per ciascun grado di disabilità permanente, che varia a seconda dell’età del paziente.

Queste scale definiscono anche un risarcimento per ogni giorno di degenza e prevedono una compensazione massima per i parenti delle vittime nei casi più tragici di decesso.

In circostanze in cui il calcolo esatto del danno risulta complicato, il giudice può optare per una “valutazione equitativa”, un metodo di stima flessibile che prende in considerazione le peculiarità del caso, applicabile dopo aver confermato l’effettivo verificarsi del danno e la sostanziale difficoltà o impossibilità di una quantificazione precisa.

 

 

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