risarcimento per malasanita

Come chiedere il risarcimento danni da malasanità

Vuoi richiedere un risarcimento per malasanità a causa di un danno alla salute derivante da un errore sanitario o da una negligenza medica?

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Quando si ha diritto al risarcimento per malasanità

Un paziente può rivendicare il diritto al risarcimento danni per malasanità qualora la negligenza medica abbia provocato un danno permanente e rilevante.

Allo stesso modo, nei casi di diagnosi errate o mancanti che portano a conseguenze gravi, come il decesso, il risarcimento è possibile qualora si dimostri in modo chiaro che il ritardo diagnostico, ha aggravato significativamente la condizione del paziente a causa della negligenza medica.

 

Come richiedere il risarcimento per malasanità

Per richiedere il risarcimento per malasanità occorre seguire un iter specifico. Innanzitutto, è utile raccogliere tutta la documentazione medica relativa al trattamento ricevuto e alle conseguenze subite, inclusi referti, cartelle cliniche e qualsiasi altra prova utile a dimostrare la negligenza medica e il danno subito.

Successivamente, può essere richiesta una perizia medico-legale, che è spesso necessaria per dimostrare il nesso causale tra l’errore sanitario e il danno.

Dopo di ciò, si può procedere con la richiesta di risarcimento, che può avvenire tramite una trattativa stragiudiziale con la struttura sanitaria o il medico responsabile, oppure attraverso un’azione legale presso il tribunale competente.

 

Come si calcola un risarcimento da malasanità

Il calcolo del risarcimento da malasanità si fonda sulla quantificazione del danno, eseguita tramite un sistema a punti stabilito dalla giurisprudenza sulla base delle apposite Tabelle del Tribunale di Milano.

In particolare, la Corte di Cassazione, nella sentenza n. 10579/2021, ha individuato alcuni parametri fondamentali per l’attribuzione dei punti, che includono:

  • l’età della vittima principale
  • l’età del familiare richiedente il risarcimento
  • la coabitazione tra la vittima principale e il familiare
  • la presenza di altri familiari
  • la qualità e la profondità dei legami affettivi tra la vittima e i suoi congiunti.

Questi criteri sono utilizzati per determinare l’entità del risarcimento in maniera equa e conforme alle specifiche circostanze di ciascun caso, garantendo così una valutazione proporzionata del danno subito.

 

La nostra assistenza

Consapevoli delle difficoltà che puoi incontrare nell’affermare i tuoi diritti, ci impegniamo ad ascoltarti attentamente e comprendere appieno le tue esigenze.

Ti offriamo la soluzione al tuo problema occupandoci di:

  • valutare attentamente la documentazione medica che possiedi
  • tentare una risoluzione bonaria della controversia con la struttura sanitaria attraverso una prima fase di mediazione
  • ottenere per te un risarcimento adeguato, proponendo un’azione giudiziale nel caso in cui non si giunga a un accordo

Lavoreremo con determinazione per garantire che ottenga la giusta compensazione per i danni riportati.

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A chi rivolgersi per risarcimento malasanità

Per richiedere un risarcimento per malasanità, è fondamentale rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto sanitario o in responsabilità medica.

I nostri professionisti saranno in grado di fornire una consulenza accurata, aiutando a raccogliere la documentazione necessaria e a valutare la fattibilità della richiesta di risarcimento.

 

Durata del processo di risarcimento per malasanità

La durata necessaria per ottenere un risarcimento in caso di malasanità può variare notevolmente.

Se la struttura sanitaria decide di risolvere amichevolmente dopo aver ricevuto la richiesta di risarcimento dall’avvocato, il processo potrebbe concludersi in circa 6 mesi. Tuttavia, se si rende necessario un procedimento giudiziario, i tempi possono allungarsi fino a 5 anni.

Per quanto riguarda i limiti temporali legali, la prescrizione per avanzare richieste di risarcimento in casi di malasanità è di 10 anni dall’evento dannoso, che può includere decesso o invalidità permanente causata da errore medico.

 

Scadenze per l’azione legale in caso di malasanità

Dalla riforma Gelli del 1 aprile 2017, le tempistiche per intraprendere azioni legali in caso di malasanità sono state precisate come segue:

  • 10 anni per azioni contro strutture ospedaliere.
  • 5 anni per azioni contro medici che lavorano all’interno di tali strutture. Nel caso di medici in ambito privato, il periodo di prescrizione è esteso a 10 anni.

È importante sottolineare che il periodo di prescrizione inizia a decorrere dal momento in cui il danno è riconosciuto o diventa manifestamente noto.

Pertanto, il paziente o i suoi eredi hanno fino a 10 anni dalla rivelazione del danno per agire contro una struttura sanitaria.

Se invece si tratta di una richiesta di risarcimento per il decesso dovuto a malasanità, gli eredi dispongono di 5 anni per procedere legalmente.

 

Il rimborso per malasanità in via equitativa

Il risarcimento per malasanità comprende sia danni di natura economica, che comportano perdite finanziarie, sia danni non economici, che ledono i diritti del paziente.

Quando risulta arduo quantificare il danno in modo oggettivo, il giudice può ricorrere alla “stima equitativa”.

Questa costituisce una valutazione discrezionale basata sulle circostanze specifiche del caso e può essere adottata solo se il giudice ha confermato l’esistenza del danno e ha constatato una notevole difficoltà o impossibilità nel quantificarlo con precisione.

È essenziale notare che tale difficoltà deve derivare da fattori oggettivi e non dalla mancanza di documentazione o prove dalla parte danneggiata.

 

 

 

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