Per troppo tempo, a molti docenti precari è stato negato il diritto alla Carta del Docente.
Grazie alla sentenza n. 29961 della Corte di Cassazione emessa il 27 Ottobre 2023, anche gli insegnanti con contratto a termine possono finalmente accedere al Bonus di 500€!
Affidati al nostro team di legali per presentare il tuo ricorso Carta Docente e fai valere i tuoi diritti.
Indice dei contenuti
Ricorso Carta Docente: come fare
Il ricorso per la Carta del Docente permette agli insegnanti precari di ottenere il bonus di 500€ annui non riconosciuti negli anni passati. Va presentato al Tribunale del Lavoro e, con il nostro supporto, puoi aderire e avviare la procedura in modo completamente gratuito.
Il ricorso è rivolto ai docenti precari della scuola statale che abbiano maturato almeno 180 giorni di servizio, anche tramite supplenze brevi prorogate.
Per fare ricorso per la Carta Docente, ti basterà inviarci alcuni documenti, tra cui:
- copia della carta d’identità e del codice fiscale e/o di un documento equivalente
- copia dei contratti di lavoro a tempo determinato relativi agli anni di servizio per i quali si richiede il bonus Carta docente, oppure il Prospetto R1 rilasciato dal Ministero per gli anni in questione
- autocertificazione compilata che attesti l’esenzione dal pagamento del contributo unificato.
Una volta ricevuti, penseremo noi a tutta la fase burocratica per farti ottenere il tuo Bonus!
Chi può fare ricorso carta docenti
Per presentare ricorso carta docente occorre possedere i seguenti requisiti:
- essere e/o esser stati docenti a tempo determinato, di ogni ordine e grado, con servizio statale alle dipendenze del MIM, comprese le supplenze brevi o saltuarie le cui proroghe hanno permesso di raggiungere l’annualità
- essere docenti di ruolo, anche neo-ammessi, che con riguardo ai periodi di supplenza precedenti, che vogliono recuperare la mancata erogazione del bonus carta docente per gli anni in cui hanno prestato servizio alle dipendenze del MIM a tempo determinato.
Possono richiedere il Bonus anche coloro che non insegnano più e fino agli ultimi 10 anni precedenti per i servizi a tempo determinato.
Come ti aiutiamo con il ricorso carta del docente
Sertic è la società che finanzia il contenzioso e, a seguito di un’attenta valutazione del caso, mettiamo a tua disposizione un team di avvocati specializzati, garantendoti un servizio qualificato e senza alcun costo iniziale.
Leggi qui cosa dice la gente di noi!
Ricevuta la tua segnalazione il tuo caso verrà valutato e sarai ricontattato da un consulente dedicato, che:
- ti fornirà tutte le informazioni necessarie, chiarendo ogni dubbio;
- prenderà in carico il tuo caso, avviando subito le procedure necessarie.
I vantaggi per te
Affidandoti alla nostra assistenza, avrai a disposizione un servizio rapido ed efficace, pensato per tutelare i tuoi diritti.
Il nostro team di esperti lavorerà incessantemente per offrirti la soluzione migliore, guidandoti passo dopo passo nella risoluzione del problema.
In particolare, con il supporto della nostra assistenza legale:
- presenteremo il ricorso carta docente precari;
- riuscirai ad ottenere gli arretrati e il rimborso che ti spettano.
Di noi ti puoi fidare, perché possiamo provare ciò che promettiamo!

Come funziona il ricorso:
- Raccolta dei documenti:
Sono necessari una copia del documento d’identità, del codice fiscale, i contratti a tempo determinato (oppure il prospetto R1) e un’autocertificazione per l’esenzione dal contributo unificato, se applicabile.
- Deposito del ricorso:
Il ricorso viene presentato presso il Tribunale del Lavoro competente in base alla sede di servizio dell’insegnante.
- Valutazione del giudice:
Il tribunale analizza i documenti e stabilisce se sussistono i requisiti per il riconoscimento del diritto.
- Assegnazione del bonus:
In caso di esito positivo, il Ministero dell’Istruzione accredita il bonus direttamente sulla piattaforma della Carta del Docente.
Ricorso Carta docente tempistiche
Le tempistiche per il ricorso Carta Docente dipendono dalla fase in cui si trova il procedimento. In linea generale, il tribunale può impiegare dai 30 giorni fino a un anno per pronunciarsi sull’accoglimento del ricorso, a seconda della sede giudiziaria coinvolta. Dopo l’emissione della sentenza favorevole, il Ministero dell’Istruzione ha un termine di 120 giorni per eseguire la decisione e accreditare il bonus sulla piattaforma della Carta Docente. Qualora il Ministero non rispettasse questa scadenza, è possibile promuovere un giudizio di ottemperanza, che può accelerare i tempi tramite il commissariamento del Ministero, ma potrebbe anche comportare ulteriori dilazioni.
Il ricorso carta docente: leggi qui la nostra sentenza
Se sei un docente precario e ti è stato negato il bonus della Carta Docente, sappi che la giustizia è dalla tua parte! Grazie alla recente sentenza, abbiamo ottenuto il riconoscimento di questo diritto anche per i supplenti con contratto al 30 giugno.
Scopri come abbiamo difeso i diritti dei docenti, leggi la sentenza.
Il ricorso carta docente: cosa dice la legge
Il Bonus Docenti, noto anche come Carta Elettronica, che offre un importo di 500 euro annuali per l’aggiornamento e la formazione professionale, spetta anche ai docenti precari con contratto a tempo determinato. Il diritto alla formazione e all’aggiornamento è un obbligo che riguarda tutto il personale docente, non solo una parte di esso.
Pertanto, non è corretto considerare che la Carta Docente venga erogata solo per compensare un maggiore impegno richiesto ai docenti di ruolo in termini di aggiornamento.
Un analogo impegno formativo deve essere richiesto anche ai docenti precari, in quanto il processo di formazione è essenziale per tutti.
Fondamento giuridico del ricorso per la carta docente dei precari
La sentenza del Consiglio di Stato (Sezione VII, n. 1842 del 16 marzo 2022), ha trattato la questione, sottolineando che è ingiusto escludere i docenti precari dalla Carta del docente, poiché la Pubblica Amministrazione deve garantire la formazione anche a loro, essendo parte del sistema scolastico.
Il Consiglio di Stato ha dichiarato illegittima l’esclusione dei docenti non di ruolo dalla Carta, ritenendo che violi i principi di uguaglianza e di buon funzionamento della pubblica amministrazione, stabiliti dalla Costituzione (articoli 3, 35 e 97).
In linea con questa interpretazione, il Tribunale del lavoro di Torino ha riconosciuto ai docenti precari il diritto a ricevere i 500 euro annui della Carta elettronica, destinati esclusivamente alla formazione professionale.
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