Recensione diffamatoria

Quando una recensione è diffamatoria e come tutelarsi

In caso di recensione diffamatoria devi sapere che puoi ottenere giustizia attraverso il risarcimento dei danni.

Con il nostro team di avvocati esperti  puoi ricevere il supporto legale necessario per risolvere la questione.

 

 

Quando una recensione negativa è diffamazione?

Una recensione negativa può configurarsi come diffamazione quando supera i limiti della critica costruttiva e si trasforma in un attacco diretto alla reputazione e alla dignità della persona o dell’entità recensita.

Secondo l’articolo 595 del codice penale, la diffamazione si verifica quando qualcuno “offende l’altrui reputazione” comunicando con più persone.

In contesto di recensioni online, ciò implica che le affermazioni dannose non si limitano a esprimere un’opinione negativa ma includono insinuazioni o false affermazioni che possono ledere seriamente l’onore o il credito di una persona o di un’azienda.

Nel caso di diffamazione, tipicamente, la parte lesa non è presente al momento in cui le offese vengono espresse e può non essere immediatamente a conoscenza delle affermazioni lesive; tuttavia, verrà a sapere di tali dichiarazioni in seguito alla loro diffusione.

Questa caratteristica sottolinea la natura del reato, che rientra nei delitti contro l’onore e che può avere conseguenze legali serie per chi emette la recensione offensiva.

 

Come tutelarsi dalle recensioni false o diffamatorie

Per difendersi dalle recensioni false o diffamatorie è utile cercare di identificare gli autori, anche se spesso si nascondono dietro pseudonimi o account falsi.

Se si conferma la falsità di una recensione, è possibile richiederne la rimozione all’autore e alla piattaforma online.

Inoltre, si potrà:

Per fare ciò ti basterà consultarci e ricevere il supporto legale dei nostri avvocati.

 

La nostra assistenza

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Risarcimento del diritto leso e aggravanti

Secondo l’articolo 597 del codice penale italiano, la diffamazione è perseguibile solo su denuncia della parte offesa e la prescrizione del reato avviene dopo sei anni.

La parte offesa deve presentare la denuncia entro tre mesi dalla scoperta delle affermazioni diffamatorie.

Il responsabile del reato è tenuto a risarcire i danni causati, con possibilità di ricorso sia in ambito penale che civile. L’articolo 595, comma 1, stabilisce che per la diffamazione le sanzioni possono includere la reclusione fino a un anno o una multa fino a 1.032 euro.

La pena è maggiore in caso di diffamazione aggravata, che si verifica:

  • quando si attribuisce falsamente a una persona un fatto specifico, aumentando così la credibilità della dichiarazione. In tale circostanza, le sanzioni possono arrivare fino a due anni di reclusione o una multa massima di 2.065 euro
  • quando l’offesa avviene tramite la stampa o altri mezzi di pubblicità, dove le pene variano da sei mesi a tre anni di reclusione o una multa non inferiore a 516 euro.

Un’aggravante specifica è rappresentata dalla diffusione di contenuti offensivi via web.

 

La diffamazione via web

Questa forma di diffamazione può manifestarsi attraverso comunicazioni verbali, scritte o tramite immagini.

Grazie alla vasta portata di Internet, il numero di potenziali destinatari può essere estremamente elevato in breve tempo, grazie alla diffusione su piattaforme social come Facebook, Instagram e TikTok.

Offendere risulta quindi relativamente semplice.

Tuttavia, a differenza delle testate giornalistiche, dove direttori ed editori sono responsabili, nelle comunicazioni online gli unici soggetti tenuti a rispondere per le conseguenze delle loro azioni sono coloro che hanno effettivamente pubblicato i contenuti diffamatori, non gli amministratori delle piattaforme o dei social network.

 

 

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