Morte incidente stradale

Morte incidente stradale: a chi spetta il risarcimento

In caso di incidente mortale il diritto al risarcimento spetta ai familiari.

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Chi viene risarcito in caso di sinistro stradale con morto?

In caso di incidente stradale con morto, in teoria tutti i familiari stretti della vittima hanno diritto al risarcimento per il danno subito.

Tuttavia, la Corte di Cassazione ha limitato questo diritto ai familiari diretti, come ascendenti, discendenti, fratelli e conviventi, a condizione che sia provato un forte legame affettivo.

Altri legami familiari possono essere considerati se vi è una stretta relazione affettiva e la mancanza di altri parenti viventi.

Il risarcimento dipende dalla durata e dall’intensità del rapporto con la vittima, dalla composizione del nucleo familiare e da altre circostanze specifiche del caso.

Inoltre, la giurisprudenza ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno morale per il figlio non ancora nato, limitato ai danni da perdita parentale e al pregiudizio economico causato dall’incidente.

 

Quali sono i danni risarcibili in caso di sinistro stradale mortale?

I danni risarcibili a seguito di sinistro stradale mortale sono quelli:

  • patrimoniali: i parenti stretti hanno diritto al risarcimento dei danni economici derivanti dalla morte della vittima, compresi quelli che già beneficiavano o avrebbero beneficiato in futuro, secondo le disposizioni degli articoli 1223 e 2056 del codice civile, comprendenti sia il danno emergente che il lucro cessante
  • morali o da perdita parentale: riguardano la sofferenza e il turbamento emotivo subiti dai familiari a seguito della morte della vittima
  • danno da morte non patrimoniale (o “iure hereditatis”): si tratta dei danni derivanti dalla morte che avviene dopo un certo periodo di tempo dalle lesioni, trasferiti esclusivamente agli eredi.

La Corte di Cassazione ha stabilito che questo danno è risarcibile solo se la vittima sopravvive per un periodo sufficiente a comprendere la perdita delle funzioni perse a causa dell’avvicinarsi inevitabile della morte.

 

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Quali sono i danni non risarcibili in caso di sinistro stradale mortale?

I danni non risarcibili in caso di sinistro stradale mortale includono il danno tanatologico, che rappresenta la perdita intrinseca del bene della vita.

Tuttavia, la maggior parte della giurisprudenza attuale non ammette il risarcimento per tale tipo di danno.

 

Prescrizione risarcimento da sinistro mortale

Per quanto riguarda la richiesta di risarcimento per un sinistro stradale mortale, il termine di prescrizione è generalmente di due anni, come stabilito dall’art. 2947, comma 2, del codice civile.

Tuttavia, se il fatto che ha causato il sinistro è classificato come reato dalla legge e questo reato ha un termine di prescrizione più lungo, tale termine esteso si applica anche alla richiesta di risarcimento civile.

Esempi includono i reati di lesioni personali stradali e omicidio stradale.

Se il reato viene estinto per motivi diversi dalla prescrizione o se c’è una sentenza irrevocabile, il diritto al risarcimento civile si prescrive comunque in due anni, partendo dalla data di estinzione del reato o dalla data in cui la sentenza diventa irrevocabile.

La Corte di Cassazione ha chiarito che i termini estesi di prescrizione possono essere invocati da chiunque subisca un danno patrimoniale collegato a un reato, a condizione che esista un nesso causale tra il danno e il reato stesso.

 

Concorso di colpa incidente stradale mortale

Nel contesto degli incidenti stradali mortali, il concorso di colpa si verifica quando la responsabilità non può essere attribuita esclusivamente a un singolo soggetto, ma è condivisa tra tutti i partecipanti all’incidente.

La distribuzione della responsabilità viene espressa in percentuali, come ad esempio 50% per ciascuno dei due coinvolti, oppure con proporzioni diverse come 75% e 25%.

La normativa prevede, come principio di base, che in caso di collisione tra veicoli ciascun guidatore contribuisca paritariamente al danno, a meno che non si dimostri il contrario.

Questo è stabilito dall’articolo 2054 del codice civile, secondo comma, che presume una responsabilità eguale dei conducenti fino a prova contraria.

Per svincolarsi da tale presunzione, il conducente deve dimostrare di aver agito con la dovuta diligenza e nel rispetto delle normative stradali, escludendo così ogni forma di colpa nel proprio comportamento.

 

Quanto pagano per incidente stradale mortale

I familiari di una vittima di un incidente stradale mortale, causato da un fatto illecito altrui, hanno diritto a un risarcimento per:

  • Il danno patrimoniale e la perdita economica subita
  • Le sofferenze psico-fisiche causate dalla perdita del familiare.

Questo tipo di pregiudizio, noto come danno da perdita parentale, viene calcolato utilizzando le tabelle del Tribunale di Milano relative ai danni non patrimoniali.

 

 

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