Non è raro che ci venga segnalato un errore punteggio GPS per valutazioni scorrette dei titoli e dei servizi dichiarati.
In tali circostanze, il ricorso costituisce il rimedio giuridico essenziale per ottenere la rettifica del punteggio e con la nostra assistenza legale puoi presentarlo.
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Come e quando presentare ricorso per errore nel punteggio GPS
Il ricorso per errore nel punteggio GPS può essere intrapreso in diverse forme, a seconda della natura dell’errore e della fase procedurale in cui ci si trova.
- In prima battuta, è possibile proporre un reclamo amministrativo innanzi all’Ufficio Scolastico Provinciale, segnalando puntualmente le discrepanze riscontrate e allegando la documentazione probatoria (titoli, certificazioni, contratti di supplenza, ecc.)
- Qualora il reclamo non sortisca effetto, si apre la strada del ricorso giurisdizionale.
La corretta impostazione giuridica e probatoria dell’atto è determinante: solo attraverso una documentazione puntuale e un inquadramento normativo preciso sarà possibile ottenere la rettifica del punteggio ed il ripristino della legalità violata.
Per questo puoi affidarti alla nostra assistenza legale esperta in materia.
Come ti aiutiamo
Sertic è la società che finanzia il contenzioso e, a seguito di un’attenta valutazione del caso, mettiamo a tua disposizione un team di avvocati specializzati, garantendoti un servizio qualificato.
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Il nostro team di esperti lavorerà incessantemente per offrirti la soluzione migliore, guidandoti passo dopo passo nella risoluzione del problema.
In particolare, attraverso il supporto della nostra assistenza legale:
- avvieremo un’azione legale, presentando ricorso;
- ti faremo ottenere la rettifica del punteggio e, di conseguenza, una corretta collocazione in graduatoria.

L’importanza della tempestività e della prova documentale
Uno degli aspetti cruciali nella proposizione di un ricorso per errore nel punteggio GPS riguarda la tempestività dell’azione. Il termine decadenziale di sessanta giorni previsto per l’impugnazione al TAR non ammette deroghe e deve essere calcolato a partire dalla data di pubblicazione della graduatoria definitiva.
È quindi necessario monitorare attentamente le comunicazioni dell’Amministrazione scolastica e predisporre senza indugi la documentazione da allegare al ricorso.
A tale fine, riveste un ruolo essenziale la prova documentale: copie autentiche dei titoli di studio, attestati di servizio, certificazioni linguistiche e ogni altro elemento utile a dimostrare l’erroneità della valutazione.
L’assenza di prove puntuali può infatti compromettere la fondatezza della domanda, anche in presenza di un evidente errore materiale.
La tutela cautelare e gli effetti pratici della decisione
Un ulteriore profilo di rilievo riguarda la possibilità di richiedere una misura cautelare al TAR, al fine di ottenere la sospensione dell’efficacia della graduatoria impugnata.
Tale richiesta, disciplinata dagli artt. 55 e ss. del Codice del Processo Amministrativo, consente di evitare che il ricorrente subisca danni irreparabili – ad esempio, l’impossibilità di ricevere incarichi di supplenza – nelle more della definizione del giudizio.
L’accoglimento del ricorso, poi, comporta la correzione del punteggio e la conseguente ricollocazione in graduatoria, con diritto all’assegnazione di incarichi in base alla nuova posizione riconosciuta.
Si tratta dunque di una tutela concreta, in grado di incidere in modo immediato sulle prospettive lavorative del docente e di garantire il rispetto del principio di meritocrazia che deve presidiare l’intero sistema di reclutamento scolastico.
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