Carta docente precari arretrati

Carta docente precari arretrati

Un’importante novità normativa riconosce il diritto alla Carta del docente anche ai precari.

Il principio è stato formalmente sancito dall’articolo 15 del d.l  n. 69 del 2023, convertito, con modificazioni, nella legge n. 103 del 2023.

Per questo motivo potresti fare ricorso e avere diritto alla Carta docente precari e agli arretrati fino a 5.000 euro di bonus mai erogati.

 

 

Carta docente precari arretrati: i tuoi diritti

La normativa, fondata sulla Legge 107/2015, prevede un bonus di 500 euro annui per la formazione e l’aggiornamento professionale dei docenti.

Tuttavia, recenti pronunciamenti legali hanno esteso questa misura anche ai supplenti con contratti a tempo determinato annuali (fino al 30 giugno o 31 agosto).

Quindi, se hai insegnato con contratti annuali negli ultimi 5 o 10 anni, potresti avere diritto a recuperare tutti gli arretrati!

La procedura richiede la presentazione di un ricorso al Giudice del Lavoro, supportata da alcuni documenti quali:

  • copia dei contratti annuali;
  • la documentazione che attesti il mancato riconoscimento della Carta.

Ciononostante, il percorso può essere complesso e quindi è importante affidarsi a degli esperti, per assicurarsi che i tuoi diritti vengano tutelati.

Per questo motivo la nostra assistenza legale sarà fondamentale durante il tuo ricorso!

 

Come ti aiutiamo con il ricorso arretrati carta docente

Sertic è la società che finanzia il contenzioso e, a seguito di un’attenta valutazione del caso, mettiamo a tua disposizione un team di avvocati specializzati, garantendoti un servizio qualificato e senza alcun costo iniziale.

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Ricevuta la tua segnalazione il tuo caso verrà valutato e sarai ricontattato da un consulente dedicato, che:

  • ti fornirà tutte le informazioni necessarie, chiarendo ogni dubbio;
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I vantaggi per te

Affidandoti alla nostra assistenza, avrai a disposizione un servizio rapido ed efficace, pensato per tutelare i tuoi diritti.

Il nostro team di esperti lavorerà incessantemente per offrirti la soluzione migliore, guidandoti passo dopo passo nella risoluzione del problema.

In particolare, con il supporto della nostra assistenza legale:

  1. presenteremo il ricorso carta docente precari;
  2. riuscirai ad ottenere gli arretrati e il rimborso che ti spettano.

 

Segnala il tuo problema

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Carta docente per precari: i diritti riconosciuti

La Carta del docente, inizialmente destinata esclusivamente agli insegnanti di ruolo, è stata recentemente estesa anche ai supplenti annuali su posto vacante, grazie all’art. 15 del D.L. n. 69/2023, convertito nella L. n. 103/2023.

Questa riforma rappresenta un significativo riconoscimento del diritto al bonus annuale di 500 euro per la formazione professionale, finora negato ai docenti non di ruolo.

Fin dalla sua introduzione nel 2015 attraverso il DPCM del 23 settembre, la Carta era riservata ai soli insegnanti di ruolo, escludendo quelli con contratto a tempo determinato, anche quando occupavano posti vacanti per l’intero anno scolastico. La nuova normativa non solo riconosce questo diritto per il futuro, ma apre anche la possibilità di recuperare gli arretrati fino a 500 euro per ciascun anno scolastico passato, seppur con l’obbligo di specifica richiesta o ricorso.

 

Il ruolo della giurisprudenza nel diritto ai bonus arretrati: la sentenza

Per anni, l’esclusione dei docenti precari dalla Carta è stata giudicata discriminatoria dalla giurisprudenza, sia nazionale che europea. Decisioni come quelle della Corte di Giustizia UE e del Consiglio di Stato hanno stabilito che i supplenti annuali debbano ricevere lo stesso trattamento dei docenti di ruolo.

La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 29961/2023 pubblicata il 27 Ottobre 2023, ha rafforzato questa linea sancendo che i docenti precari hanno diritto al bonus, comprensivo di interessi per gli anni trascorsi, con termini di prescrizione di 5 anni per i bonus arretrati e 10 anni per eventuali risarcimenti.

Gli insegnanti, quindi, possono fare ricorso per far valere i propri diritti e ottenere quanto gli spetta.

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