Come diventare amministratore di sostegno

Come diventare amministratore di sostegno: la procedura di nomina

Come diventare amministratore di sostegno? Occorre seguire una specifica procedura per la nomina che ti spieghiamo di seguito.

Inoltre se vuoi procedere, puoi affidarti al nostro team di avvocati esperti in materia, che si occuperanno della richiesta e della relativa documentazione.

 

 

Come diventare amministratore di sostegno

L’amministratore di sostegno è una figura giuridica di grande rilevanza nel diritto italiano, introdotta con la legge n. 6/2004, con l’obiettivo di tutelare le persone che, pur non essendo completamente incapaci di intendere e di volere, necessitano di supporto nella gestione dei propri interessi patrimoniali e personali.

La nomina avviene attraverso un procedimento giurisdizionale che coinvolge il tribunale competente.

 

Richiesta e procedura per diventare amministratore di sostegno

La procedura di nomina dell’amministratore di sostegno si avvia con un ricorso presentato al giudice tutelare del tribunale del luogo di residenza della persona interessata.

Il ricorso può essere proposto dallo stesso beneficiario, dai suoi parenti fino al quarto grado, dal coniuge, dal convivente di fatto, dagli affini entro il secondo grado, dal pubblico ministero o dai responsabili dei servizi sociali.

Nel ricorso devono essere indicati i dati del beneficiario, le ragioni per cui si richiede la nomina e la tipologia di assistenza necessaria.

Inoltre, è opportuno allegare documentazione medica che attesti lo stato di salute del soggetto interessato e la sua necessità di supporto.

 

La nostra assistenza a tua difesa

Se vuoi procedere con la nomina di un amministratore di sostegno per un genitore anziano o altro componente della famiglia, siamo qui per aiutarti.

Inviata la tua segnalazione, ci autorizzi a trasmetterla al nostro partner convenzionato, Unione dei Consumatori (associazione per la difesa dei diritti dei cittadini, www.unionedeiconsumatori.it), che ti contatterà con i suoi operatori.

Consulenti e avvocati specializzati nel settore si impegneranno a tutelare i tuoi diritti, avviando le seguenti attività:

  • presentazione del ricorso al giudice competente
  • richiesta di nomina di un amministratore di sostegno.

Affidandoti a noi, avrai la certezza che i tuoi diritti siano tutelati con la massima attenzione.

 

Di noi ti puoi fidare, perché possiamo provare ciò che promettiamo!

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La decisione del giudice

Il giudice tutelare, ricevuto il ricorso, fissa un’udienza in cui ascolta il beneficiario e le altre parti interessate, valutando attentamente la situazione personale e patrimoniale dell’individuo. Se ritiene fondata la richiesta, nomina l’amministratore di sostegno con un decreto che ne specifica i poteri e i limiti, personalizzandoli in base alle esigenze del beneficiario.

L’amministratore di sostegno può essere scelto tra i parenti del beneficiario, ma il giudice può anche optare per un soggetto terzo se ciò è nell’interesse del soggetto fragile.

Una volta nominato, l’amministratore ha l’obbligo di operare nell’esclusivo interesse del beneficiario, rispettandone la volontà e le necessità, e deve rendicontare periodicamente al giudice tutelare sulla propria attività.

 

Obblighi e responsabilità

L’amministratore di sostegno è tenuto a operare nel rispetto del principio di autodeterminazione del beneficiario, intervenendo solo negli ambiti previsti dal decreto di nomina e con l’obbligo di agire nell’interesse esclusivo dell’assistito.

Deve gestire con diligenza il patrimonio, documentando ogni operazione e presentando periodicamente una rendicontazione dettagliata al giudice tutelare.

È vietato utilizzare il denaro del beneficiario per scopi personali, compiere operazioni non autorizzate o delegare ad altri le proprie funzioni senza approvazione del giudice.

In caso di irregolarità o abuso, può essere revocato dall’incarico e rispondere civilmente e penalmente delle sue azioni.

 

Revoca e sostituzione

L’incarico di amministratore di sostegno non è necessariamente definitivo: può essere revocato o modificato dal giudice tutelare in presenza di nuove esigenze del beneficiario o in caso di inadempienze o abusi da parte dell’amministratore stesso.

La revoca può avvenire su istanza del beneficiario, dei familiari o su iniziativa del giudice stesso.

 

Tutela del beneficiario

L’amministratore di sostegno deve sempre operare nell’interesse esclusivo del beneficiario, adottando ogni decisione con prudenza e nel rispetto della sua dignità e autonomia.

È fondamentale che eviti qualsiasi conflitto di interesse e si assicuri che le sue azioni siano finalizzate al benessere e alla tutela del patrimonio dell’assistito.

Inoltre, deve tenere conto dell’evoluzione delle condizioni del beneficiario: qualora questi riacquisti la piena capacità di agire o dimostri di essere in grado di gestire autonomamente i propri affari, il giudice tutelare, su richiesta dello stesso beneficiario, dell’amministratore o di terzi interessati, può disporre la revoca o la modifica della misura di sostegno.

 

 

 

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